- 28 Aprile 2022
- Posted by: Francesco Piccone
- Categoria: Calcio Giovanile
Si è svolto mercoledì 27 aprile presso l’oratorio La Salle di Genova il “ Terzo Tempo” del progetto Junior Tim Cup Keep Racism Out.
Davanti ad una sessantina fra ragazze e ragazzi hanno parlato in modo semplice ma efficace dei temi della discriminazione, non solo nel calcio ma anche nella vita di tutti i giorni, Felice Tufano, allenatore della “Primavera” della Sampdoria e Fabrizio Ferrari, CSR Manager del Genoa.
“ Il razzismo è nella nostra società con atteggiamenti di prevaricazione ed esclusione del tutto sbagliati dei quali forse neppure sempre ci accorgiamo, lo sport, che fa parte della società, non è purtroppo immune da questa malattia. La diversità- ha detto Fabrizio Ferrari– è una forma di preconcetto che deve essere assolutamente vinta . Nello sport , che ha anche un valore educativo, ancora di più. Si deve competere con altri parametri e la diversità semmai è un confronto di culture ed esperienze per migliorarci e crescere”.
L’incontro è stato moderato da Enrico Carmagnani, presidente CSI Genova: fra gli altri relatori Padre Andrea De Caroli, Presidente APS Centro Storico Ragazzi, Carlo Maggi, Vice Presidente “Pio Istituto Negrone Durazzo Brignole” e Stefano Terrile, Vice Presidente ASD La Salle.
I ragazzi che trascorrono pomeriggi interi sul campetto di calcio o nella palestra di questo oratorio sono di diverse nazionalità, perfettamente integrati fra di loro, e non sembra proprio che il colore della pelle sia un problema.
“Anche io da bambino giocavo a calcio all’oratorio , un ambiente di fondamentale importanza per la crescita delle donne e degli uomini di domani perché consente di stare insieme, socializzare, avere rispetto uno dell’altro. In luoghi come questi- ha detto Felice Tufano-così come nell’ambiente del calcio giovanile, si gioca, ci si diverte, si cresce tutti insieme e non può assolutamente esserci spazio per atteggiamenti che sono da condannare e stroncare sul nascere come razzismo e discriminazione”
I ragazzi dell’oratorio La Salle sono stati invitati però a “ non rovinarsi “ da grandi, a mantenere sempre questo atteggiamento di apertura mentale, a