Spadafora: “Deve ripartire tutto lo sport”

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Da lunedì 27 Aprile sarà erogato il bonus di 600 euro ai collaboratori sportivi, non solo a coloro che hanno percepito un reddito nel 2019 inferiore ai 10.000 euro.

Lo ha detto il ministro dello sport Vincenzo Spadafora nel corso di un’intervista al TG 2.

Un ammortizzatore sociale importante per decine di migliaia di persone che, per la prima volta, non vengono considerati lavoratori di “serie B” :  ricavano infatti da questa attività il sostentamento per vivere, siano essi istruttori, allenatori, personal trainer ,addetti alla gestione tecnico-amministrativa.

Sempre dalla settimana prossima saranno disponibili anche 100 milioni di euro di finanziamenti per andare incontro alle società dilettantistiche che rischiano il fallimento.

Come avviene ormai da quasi due mesi Spadafora, nel corso dell’intervista al TG 2, è stato interpellato innanzitutto sul tema della ripresa della serie A di calcio.

Il ministro ha ribadito che non è stato ancora deciso nulla di ufficiale in proposito, né sull’avvio del campionato né sugli allenamenti che molti darebbero per scontato ricominciassero il 4 Maggio.

“ Il mondo del calcio è un po’ particolare- dice Spadafora-. Quando non vuole decidere per motivi economici, assumendosi le proprie responsabilità, dice che è il Governo che dovrebbe farlo. Quando invece il Governo legittimamente interviene, rivendica la propria autonomia”.

Il ministro Spadafora ha detto di ricevere ogni giorno migliaia di messaggi di persone che vorrebbero tornare in palestra, in piscina, andare a fare vera attività motoria che oggi si può svolgere solo a pochi passi da casa.

L’obiettivo del Governo è quindi quello di far ripartire, il prima possibile, non solo il calcio di serie A ma tutto lo sport italiano.

Parole confortanti  anche per il CSI, e per le decine di migliaia di società affiliate in tutta Italia :sono presidi di accoglienza ed inclusione sociale, diffondono corretti stili di vita  e contribuiscono ad abbattere il costo del servizio sanitario nazionale.

Sarebbe un peccato “mortale”, soprattutto per bambini e ragazzi, costringerle alla chiusura.

 


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