CSI da sempre contro il razzismo

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Il CSI, nei suoi 80 anni di storia, è stato precursore in molti ambiti sociali: fu tra i primissimi a porre attenzione sull’attività femminile, sull’ integrazione fra sport con o senza disabilità, sul rifiuto del razzismo e di ogni forma di discriminazione.

Ha sempre proposto uno sport davvero aperto a tutti, senza confini determinati dalla provenienza degli atleti.

I cittadini minori stranieri extracomunitari possono essere tesserati ad una società, o associazione affiliata al CSI, anche se non in regola con le norme all’ingresso o al soggiorno in Italia purchè sussista una di queste condizioni: siano iscritti da almeno un anno in una classe del sistema scolastico italiano (c.d. Ius culturae sportivo),siano residenti in Italia(c.d. Ius soli sportivo),siano in attesa di permesso di soggiorno.

Certi insulti razzisti sono assurdi ed inconcepibili in un mondo che fortunatamente sta cambiando ed in meglio: ai ragazzi certe diversità sfuggono, non riescono neppure a comprenderle, perchè sono cresciuti in scuole multi etniche, in contesti culturalmente e socialmente capaci di metabolizzare quelle che ai più sprovveduti ed ai più stolti, magari anche i loro genitori, possono sembrare ancora differenze.

Bisogna però sempre tenere il “faro acceso” su queste tematiche, mai “abbassare la guardia”: multe e sanzioni non servono più di tanto a scoraggiare gli ottusi, che comunque “ toccati nel portafoglio”, magari non fanno più determinati errori, ma è necessaria una efficace azione culturale , di crescita civica, per superare definitivamente certi steccati, che sono barriere difensive individuali( anche quando si è in un gruppo), per coloro che non hanno molta voglia di attivare il cervello.

Papa Francesco qualche anno fa disse che ” il razzismo è un virus che muta facilmente ed invece di sparire si nasconde, è sempre in agguato. Le espressioni di razzismo rinnovano in noi la vergogna dimostrando che i progressi della società non sono assicurati una volta per sempre”.

Servono quindi  esperienze significative in cui ci si conosce, si creano vere relazioni, e si imparano rispetto reciproco e convivenza, proprio partendo e grazie allo sport.

Il Centro Sportivo Italiano quindi, pur non avendo aderito in modo diretto con proprie iniziative, non può che plaudire alla Giornata internazionale contro le discriminazioni razziali che si celebra ogni anno il 21 marzo ed alla 21° Settimana di azione contro il razzismo (17- 23 marzo).

La data del 21 marzo, scelta dall’Assemblea Generale dell ONU nel 1966 , ricorda il giorno del 1960 quando a Sharpeville in Sud Africa, in pieno regime di apartheid, la polizia sparò sui manifestanti uccidendone 70 e ferendone 180.


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