Chiesa e CSI, rapporto sempre fecondo

Condividi su...

Dopo don Alessio Albertini, che ha ricoperto l’incarico per un lungo periodo dal 2012 al 2023, il Centro Sportivo ha un nuovo assistente ecclesiastico nazionale: è don Luca Meacci, 60 anni.

E’ stato il Cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI, nei giorni scorsi ad ufficializzare la nomina che è di competenza della Conferenza Episcopale Italiana.

Nato ad Incisa Valdarno( Fi) il 16 maggio 1964 don Luca è stato ordinato presbitero il 21 aprile 1990: successivamente ha ricoperto numerosi incarichi, anche regionali, nell’AGESCI, prima di diventare consulente ecclesiastico toscano del CSI nel 1996: sempre dal 1996 è parroco della Parrocchia di S. Martino a Rufina ( Fi), diocesi di Fiesole.

“Ringrazio la CEI per questa nomina che accolgo con gioia e tanta responsabilità- le prime parole di don Luca Meacci-Vorrei salutare ed abbracciare tutto il CSI, atleti, dirigenti e società: abbiamo la grande fortuna di servire attraverso lo sport un gran numero di persone di ogni età offrendo loro occasioni di festa, gioco e divertimento dove vengano valorizzate le occasioni di incontro e la bellezza del competere. Al mondo dello sport nazionale, di ogni disciplina e grado, va la mia riconoscenza e disponibilità a collaborare per il bene della persona.“

Don Luca Meacci, con un passato da sportivo nel calcio amatoriale e nella pallavolo, è il decimo assistente ecclesiastico del CSI dalla fondazione dell’Ente di promozione sportiva nel 1944: resterà in carica per un cinque anni.

Il ruolo di assistente è previsto dallo statuto a tutti i livelli associativi( territoriale, regionale e nazionale) per contribuire alla realizzazione delle finalità educative del Centro Sportivo Italiano attraverso l’esercizio del suo servizio ministeriale.

A Genova il ruolo è vacante da un po’ di tempo e la cosa potrebbe sembrare anche un po’ paradossale considerando il rapporto storico strettissimo che è sempre esistito fra chiesa locale e sport.

Il CSI nasce nel 1944 ed anche nel capoluogo ligure, nell’immediato dopo guerra, si organizza meticolosamente sul territorio grazie soprattutto al Card. Arcivescovo Giuseppe Siri che crede moltissimo nel valore educativo dello sport, da ragazzino aveva giocato nel Genoa, e si fa promotore della costruzione in tutti i quartieri della città di campetti parrocchiali, luoghi di aggregazione fondamentali per i ragazzi di quel  complesso periodo storico.

L’opera più significativa fu la costruzione dello stadio Pio XII di Pegli, inaugurato il 22 maggio 1956 ed intitolato non a caso a Papa Pacelli.

Pio XII riunendo a Roma il 9 Ottobre 1946, due anni dopo la fondazione del CSI, 50.000 sportivi li accolse dicendo che “ lo sport è fonte di benefici fisici e psichici e va proposto a tutti i giovani, anche i più disagiati”.

Ai ragazzi subito dopo la guerra veniva presentato come un’alternativa alle difficoltà esistenziali, un ideale di vita coraggioso ed ottimista: oggi, come 80 anni fa, sono temi attualissimi nonostante il mondo, parrocchie ed oratori siano cambiati profondamente.


Condividi su...