- 16 Aprile 2022
- Posted by: Francesco Piccone
- Categoria: Auguri
Sono purtroppo tantissime le notizie di morte, dolore, distruzione e guerra che arrivano da un mese e mezzo nelle nostre case attraverso la televisione.
Quando il mondo si macchia di sangue, ora in primo piano c’è l’Ucraina ma sono purtroppo decine i conflitti dimenticati, dobbiamo capire che “mettiamo in croce” un’altra volta il Signore.
Come ha ricordato Papa Francesco “Gesù ha vinto sul peccato e sulla morte non contro qualcuno: ci ha liberato dal dominio del male, perché regnino la vita, l’amore e la pace”.
Abbiamo quest’anno un bisogno quasi “ fisico” della Pasqua, anche noi sportivi.
Spesso nelle palestre, sui campi di calcio, ci sono assurdi momenti di tensione, si sentono parole inopportune: sono la testimonianza di come, a volte, viviamo in una confortevole “ bolla” e non ci rendiamo conto della fortuna immensa che abbiamo di… poter giocare, divertendoci ed emozionandoci!
Lo sport, in questa Pasqua 2022, per il CSI deve avere, se possibile, un valore ancora più educativo.
Bisogna cambiare il modo di esprimersi, fare molta attenzione al linguaggio che usiamo.
Chi è davanti a noi non è un nemico da combattere ma una squadra, un atleta, con i quali confrontarsi lealmente, rispettando le regole e sempre con amicizia.
Nello sport del CSI ci deve essere, sempre, spazio per tutti: l’agonismo è importante ma non deve mai essere esasperato e non bisogna “ vincere ad ogni costo”.
La Pasqua 2022 vuole essere anche un nuovo inizio, in senso strettamente sportivo.
“Mai come quest’anno tutti aspettano una ripartenza- dice Enrico Carmagnani Presidente CSI Genova– E’ dal 2020 che tante attività giovanili, penso anche a quelle degli oratori e dell’associazionismo, sono snaturate, rallentate se non addirittura ferme. La Santa Pasqua, da più di duemila anni ormai, ci ricorda però che tutto prende senso proprio quando questo sembra essersi smarrito. Bisogna saper aspettare con fiducia e aver coraggio. Nel CSI francamente, e finalmente, i segnali si vedono già con tante gare ed eventi di primavera, che nelle prossime settimane racconteremo. Anche l’attività formativa– continua Enrico Carmagnani– riprende vita e tra poco ripartiamo con i corsi per educatori sportivi anche in vista dei centri estivi. Insomma, mai come oggi la Pasqua sembra essere entrata nel quotidiano.”
Tre anni fa Papa Francesco a Roma incontrò 350 dirigenti del CSI in occasione del 75° anniversario di Fondazione dell’Ente. Le parole di allora sono ancora di estrema attualità.
“Sogniamo e vogliamo costruire un mondo sulla base di un agonismo sano, che veda sempre nell’avversario un fratello. Con questo atteggiamento, con questo cuore così aperto ,ogni attività sportiva può essere chiamata gioco. A Giocare sono i bambini, il gioco è l’attività della gioia, sempre”.
Buona Pasqua quindi alle nostre società affiliate, alle ragazze e ragazzi che partecipano a campionati e gare, a dirigenti, allenatori, tecnici, educatori, alle famiglie che condividono la nostra proposta sportiva.
In conclusione ecco una bella riflessione sulla Pasqua fatta alcuni anni fa da don Alessio Albertini, assistente ecclesiastico nazionale CSI, anche questa sempre attuale.
La nostra storia sembra essere risucchiata nel buio del dolore, della fatica, dell’incertezza-ha detto don Alessio -. Il “nero” è il colore della morte, che cancella tutti gli orizzonti e le prospettive future. Nessuno sa cosa accade nel Sepolcro, sicuramente un’esplosione di luce che viene dal Cielo, da Dio stesso, per scrivere pagine nuove. La Pasqua se non vuole essere solo una data sul calendario- concluse don Alessio i- deve spingerci oltre quel “ nero”. La felicità, la gioia, la vita sono ancora possibili dove tanti pensano che ci siano solo tristezza, sconfitta e tenebre”