” Al servizio di società, famiglie e Chiesa”

Condividi su...

E’ iniziato un nuovo anno e purtroppo anche per lo sport di base, amatoriale, quello che coinvolge soprattutto i giovani, ci sono nuove limitazioni a  causa  del Covid. Arrivano in un periodo in cui si intravedeva davvero, con consapevole e motivato ottimismo, la cosiddetta “ luce in fondo al tunnel”. Come vive questo momento Enrico Carmagnani, Presidente Comitato di Genova CSI.

Il CSI non dimentica che lo sport è un mezzo non un fine. Le persone sono il fine. Da buoni sportivi affrontiamo quindi questa fase  come una squadra che scende in campo per una partita, con una buona preparazione, uniti con obbiettivi condivisi, pronti a dare sempre  il massimo

Presidente Carmagnani ,da sempre il CSI è di supporto alle società affiliate dal punto di vista informativo. Una “ vocazione” che si conferma in questo periodo storico?

Il nostro scopo principale è quello di educare attraverso lo sport, alla pazienza, al sapersi adattare alle diverse situazioni. Con la nostra segreteria, con i nostri dirigenti e volontari dobbiamo essere in grado di fornire le necessarie consulenze per districarci fra normative e circolari che cambiano di settimana in settimana.

Come sono i rapporti con il CSI nazionale e con gli altri comitati territoriali liguri? C’è uno scambio di pareri su temi importanti? Si riesce a “fare squadra”?

Il CSI nazionale propone innanzitutto il rispetto delle regole per gli sportivi di tutte le età: “ semaforo verde” quindi dove possibile per fare attività, per seguire  il calendario degli eventi agonistici programmati,  ma anche autorevolezza per dire che “bisogna fermare il gioco” quando è doveroso farlo per la tutela della salute. Una modalità operativa condivisa da tutti i comitati territoriali.

Per le tante società sportive affiliate al CSI, dal vostro osservatorio, quali solo le loro difficoltà principali? Calo di iscritti con conseguenti problemi economici?

Le famiglie sono spaventate, anche più del dovuto, per l’emergenza Covid e rinunciano a far fare sport ai loro figli. Una rinuncia che, complice il senso di incertezza per il futuro e la minore capacità di spesa, fa  scegliere  altre modalità per la gestione del tempo libero. Il rovescio della medaglia però per tanti bambini e ragazzi  è un aumento della sedentarietà con tutte le conseguenze negative del caso dal punto di vista psico-fisico. Per quanto riguardo le società, oltre al danno economica per il sensibile calo di iscritti, si registra un incremento di costi per la sicurezza con norme che cambiano continuamente e che vanificano o scoraggiano gli investimenti. Società che nelle ultime settimane hanno dovuto affrontare il rincaro delle bollette energetiche con costi di gestione che stanno diventando davvero insostenibili.

L’attività di formazione e quella sportiva sono strettamente connesse. Cosa si può fare concretamente per avere tecnici, operatori, volontari  ed educatori più preparati in questa particolare fase storica?

Il tema del cambio generazionale per avere nuovi dirigenti , allenatori ed altri profili è molto complesso e non riguarda solo il mondo del CSI. Lo sport continua ad essere attrattivo per i giovani ma forse occorre cambiare il modo di comunicarlo per entrare in contatto con le nuove generazioni. Il settore del volontariato ad esempio non è  molto conosciuto : in passato forse si è sottolineato di più l’aspetto “serioso”, di sacrificio, piuttosto quello gratificante e socializzante che genera autostima. Si è evidenziato di più “ il senso del dovere” piuttosto che quello del piacere di fare qualcosa per gli altri. Il CSI di Genova cerca di fare la propria parte, intraprendendo strade nuove. Ad esempio lo scorso anni in collaborazione con il Movimento Ragazzi ha proposto momenti formativi  dedicati  agli educatori dei centri estivi. Ne seguiranno altri, con la speranza di farli in presenza in modo da renderli più attrattivi ed efficaci.

Da alcuni anni il CSI di Genova propone, ad esempio con Altum Park, un modello di attività polisportiva outdoor che riscuote un crescente successo. Una carta in più in tempo di Covid?

Lo sport in natura è certamente una delle leve più adatte per avvicinare o ri-avvicinare i giovani. Da una parte, a causa della pandemia, molti si sono allontanati dai palazzetti, dalle palestre, dalle discipline cosiddette tradizionali. Dall’altra le nuove generazioni sono stimolate alla scoperta di nuove e sane tensioni verso l’ambiente, verso una vita più sostenibile.. Lo sport in natura è una fucina di emozioni condivisibili anche con i social e con tutti gli strumenti digitali disponibili per i ragazzi. Sono attività che richiedono spazi attrezzati, sicuri, accessibili, con strumenti ed attrezzature  adeguate, operatori formati certificati. Le proposte esistenti, in apparenza tante, in realtà sono destrutturate.  Altum Park, dal maggio 2019, è la risposta che il CSI , grazie alla struttura diocesana di S. Desiderio, ha messo a disposizione di tanti giovani. Purtroppo sullo sport outdoor è arrivata come un fulmine a ciel sereno da pochi giorni l’ordinanza del governo che, per contenere la diffusione della peste suina, impedisce per sei mesi di andare nei boschi in mountain bike, a fare trail running, orienteering e qualsiasi altra attività. Speriamo in una attenuazione del provvedimento che avrebbe conseguenze nefaste non solo dal punto di vista economico.

Presidente Carmagnani concludiamo questa intervista con un suo auspicio: che progetti vorrebbe che si realizzassero entro il 2022?

Il progetto principale è la sopravvivenza, oggi più che mai “esserci oggi” non è la garanzia di “poterci essere anche domani”. Il secondo tema, ribadisco, è quello del ricambio generazionale. Chi verrà dopo di noi? Quali giovani porteranno avanti la bandiera del CSI? Infine il tema del servizio, quello che dà il senso a tutto. Servizio alla Chiesa genovese, alle  società, alle famiglie, preoccupandosi quindi tanto del “ cosa” fare ma anche  del “ come fare”. Guidati dal Signore sono certo che, insieme a tutta la mia squadra di dirigenti e collaboratori,  terremo la barra dritta anche nella tempesta.


Condividi su...