Punto di raccolta anche al Palagym Assarotti

Condividi su...

Lo scorso week end su tutti i campi di calcio dove si giocavano partite del Centro sportivo Italiano è stato osservato un minuto di silenzio per la pace.

Il CSI ha condiviso le iniziative della Arcidiocesi di Genova contro la guerra: le veglie di preghiera  nella chiesa di S. Zita, mercoledì 2 marzo, e quella di venerdì 4 marzo, nella chiesa della Consolazione che coinvolge soprattutto il mondo della scuola.

In attesa dei profughi sono molti i punti di raccolta per inviare in Ucraina beni di prima necessità per  un aiuto concreto che allievi un po’ le sofferenze di milioni di persone allo stremo.

Il Comune di Genova ha allestito un Hub in Piazzale Kennedy e i primi tir sono già partiti.

Uno di questi  punti di raccolta è presso il Palagym Assarotti , affiliato al Centro sportivo Italiano.

La direttrice Paola Valente e tutto lo staff hanno scelto di sostenere “ Mix Markt” un negozio di prodotti tipici gestito da Oleg, un ragazzo di origini ucraine rendendosi appunto disponibili a mandare ciò di cui c’è bisogno tramite il consolato e a dare massima visibilità al punto di raccolta fatta direttamente nel negozio di Piazzetta Brignole.

Si raccolgono pasta, riso, sughi in lattina, carne e pesce in scatola, tutto a lunga conservazione.

In questi giorni abbiamo visto immagini strazianti di bambini che sono sempre le prime vittime della guerra: per loro pannolini, latte in polvere, omogeneizzati e biscotti.

C’è bisogno anche di assorbenti per donne, pannoloni per anziani, torce, pile stilo.

Tutti i generi per l’igiene personale: dal sapone, alle salviette monouso, dentifrici e spazzolini da denti.

Ben accetti i presidi sanitari, sia per adulti che per i bambini: supposte per febbre, garze, cerotti e disinfettanti..

Tutti i prodotti si possono lasciare al Palagym: il personale poi provvederà ad imballarli e portarli al negozio di Piazzetta Brignole.

Le persone di nazionalità ucraina in Italia sono 235.000,5.300 in Liguria, circa 3.000 a Genova, la maggior parte donne.

Le abbiamo viste sfilare in questi giorni con le loro bandiere gialloblu, gli occhi rossi per il pianto, l’angoscia al pensiero dei loro cari, delle loro case.

Sono persone che magari da anni, con grandi sacrifici, ci vivono accanto, nei nostri quartieri: della loro presenza non ce n’eravamo accorti, fino a qualche giorno fa.

Sono persone che danno la sensazione di una guerra vicina che ci coinvolge molto emotivamente: con un piccolo gesto, un abbraccio, una stretta di mano, ma anche donando qualcosa  di essenziale per un aiuto concreto, possiamo restituire un pò della fortuna che abbiamo avuto nel “nascere nella parte giusta del mondo”.

 

 


Condividi su...